C’era una volta…il mondo

C’era una volta

C’era una volta il messaggino sul foglietto di carta… Quello che quando andavi a scuola lo scrivevi con le amiche, magari facendo un disegno, colorando, o realizzando qualche “ghirigori” con la matita. Non solo nei foglietti, ma anche nei diari: era “cult” attaccare la foto del cantante preferito.

C’erano una volta l’sms e lo “squilletto” col cellulare, con cui si comunicava con gli amici del gruppo, quello con cui si usciva.
C’erano una volta l’email e la semplice chat, quella in cui si scriveva e si comunicava, ma finiva tutto li.
C’era una volta quando tutti si vedevano e una piccola o grande incomprensione si superava con una grande risata, di persona faccia a faccia. E capivi subito se potevi fidarti o no.
 
Poi arrivarono le tastiere, quelle touch, a semplificare non poco il mondo virtuale. E lì cominciarono le liti, quelle grosse, quelle in cui si scrive, si legge e si vede di tutto (perché prima le discussioni c’erano lo stesso, ma non si mettevano in piazza). Quelle grazie alle quali puoi parlare con tutti, puoi litigare con tutti, puoi dire tutto e il contrario di tutto al mondo intero. Ricordiamocelo, Facebook e altri social non sono il salotto di casa. Le piazze virtuali iniziano a sostituire quelle reali, il confronto non si fa più tra persone, ma tra profili. Con la conseguente perdita di interesse, di socialità reale (quella virtuale c’è), con la crescita della noia, e del non saper più cosa fare.

 

C’erano una volta…

 

…e forse ci sono ancora, ma spesso si vedono digitali, gli album per colorare. Proprio quelli che tutti (o quasi) abbiamo usato da piccoli. Qualcuno ha pensato di tirarli fuori di nuovo, ma non per i bimbi, per i grandi e per gli adulti, per i giovani e i meno giovani, per chiunque sappia tenere in mano una matita colorata. Combatte lo stress, dicono; può darsi, effettivamente rilassa. Nell’era digitale, comoda, utile, globale, veloce e di condivisione (e chi più ne ha più ne metta), quella nella quale vivo e lavoro (e mi piace sia ben chiaro!), c’è chi ora ha pensato di reintrodurre attività manuali, non che la digitazione non lo sia. Non è che per caso il progresso è andato troppo in fretta? Si, no, forse, può anche essere.
Oggi senza computer non si vive. Ma oltre il colorare una pagina (per riposare la mente? gli occhi?), sarebbe bello ritrovare umanità. Il piacere di vivere le cose, emozionandosi e poi raccontandole. Scrivendo? Fotografando? Parlando di persona? Perché sceglierne una sola? Melius abundare, e cercare di vivere la vita, raccontandola. Con ogni mezzo. Con il confronto. Ricordandoci che c’è ancora un mondo oltre la tastiera che aspetta di essere vissuto, per poi essere mostrato e raccontato, con una parola, con una foto, con un semplice click!
Per far tornare al centro di tutto noi, le persone, con le nostre emozioni, gioie e tristezze di tutti i giorni. Per far sì che non si debba mai dire, un giorno, “C’era una volta la vita”.

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Life

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